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| PARMA, 18 aprile 2007 - La prima doppietta italiana del "signor Rossi" vale i tre punti più pesanti dell'anno per il Parma. Battendo la Fiorentina (2-0) gli emiliani agganciano il Chievo e vedono dopo mesi la luce del tunnel-retrocessione.
GUERRIERI Il Parma del primo tempo ha tutto quello che una squadra deve fare per salvarsi: cattiveria, fisicità, concentrazione. Quelli di Ranieri, più giovani, meno esperti e con 18 punti in meno in classifica, sembrano colossi rispetto ai viola. Oltre a non tirare indietro la gamba, gli emiliani avanzano un metro dopo l'altro con il fraseggio e poi riescono a colpire in accelerazione. Eppure dominano. Risultato? Un tiro, un gol. Quello di Rossi al 27' dopo l'assist di Budan. Il talento di questo attaccante imprendibile, destinato a tornare a Manchester, illumina la strada del Parma, che non spreca un pallone grazie al lavoro dei suoi tre cetrocampisti e passa indenne attraverso gli attacchi portati da Jorgensen e Mutu.
MOSSE Toni annaspa, ma non è del tutto colpa sua se la Fiorentina non punge: Montolivo è bloccato, mentre Jorgensen non trova mai lo spazio per arrivare sul fondo e colpire. Per raddrizzare le cose Prandelli restituisce Liverani al suo centrocampo, e subito dopo allarga il raggio offensivo inserendo pure Pazzini. Mosse giuste, talmente produttive da far pensare che la formazione iniziale non fosse quella giusta. Lo fa pensare il fatto che nel giro di un minuto arrivano tre palle gol enormi (Mutu, Kroldrup e Pazzini). Più in generale la Fiorentina comincia giocare ai suoi livelli ma non è serata, perché nel momento di massimo sforzo arriva il colpo del k.o. con il rigore trasformato da Rossi dopo il contatto Pasqual-Dessena.
FAIR PLAY Già prima del 2-0 il Parma aveva segnato un gol bellissimo, quello della sportività. Al 76' Pazzini stacca in area allargando le braccia tra i difensori avversari. Couto finisce a terra, ma Giannoccaro fischia il fallo ai danni di Contini estraendo il rosso davanti al naso dell'attaccante. Un minuto di proteste basta a Contini per scagionare Pazzini davanti agli occhi dell'arbitro, che ritira il cartellino e lascia le squadre in parità numerica. Non sarà esilarante come una battuta di Gene Gnocchi, ma di questi ricostituenti il calcio italiano ha un disperato bisogno
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